La Max Planck Gesellschaft ha concluso con l’American Chemical Society un accordo quadriennale di transizione per spostare il suo sistema di pubblicazioni dall’abbonamento all’accesso aperto. In particolare, i ricercatori della MPG non solo avranno accesso in lettura alle riviste ACS, ma potranno pubblicarvi articoli ad accesso aperto pieno e immediato senza la necessità di pagamenti diretti da parte loro. I dettagli dell’accordo al momento pubblici sono visibili qui.
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Enrico Dotti dice:
Sul modello “read and publish” è di qualche interesse l’articolo di Schonfeld “Read and Publish: Is It Good for the Academy?”, nel quale mi sembra si sostenga che replicherebbe certi difetti del Big Deal, in particolare il fatto che i ricercatori continuano ad essere marginalizzati nelle trattative con gli editori. Questo perpetua quella mancanza di consapevolezza da parte degli autori nei confronti dell’accesso aperto che tanto si lamenta e che è considerata uno degli ostacoli principali all’affermazione dell’OA. Lo scandalo provocato tra gli autori dalla prospettiva del pagamento delle APCs (“Ma perché devo pagare per far leggere il mio articolo, quando posso ottenere ciò gratuitamente?”), che deriva dalla totale separazione tra il processo di pubblicazione e quello degli abbonamenti o in generale delle trattative commerciali con l’editore, può rappresentare per essi un momento di chiarezza sugli aspetti mercantili loro lavoro e magari produrre un sentimento di opposizione nei confronti di essi. Detto questo, credo che la gold road sia molto distante dalla perfezione (o anche dalla ragionevole applicazione) dell’OA, che dovrebbe esercitarsi fuori dal mercato.