Dal basso: un osservatorio sulla scienza aperta in Italia

Durante il 7. convegno di AISA tenutosi a Roma presso il CNR nel 2022 si è pensato di radunare università ed enti di ricerca che avessero definito al loro interno processi e responsabilità in relazione alle diverse dimensioni della scienza aperta.

Nell’incontro i referenti di ciascun ente hanno cercato di descrivere lo stato dell’arte delle politiche sulla scienza aperta nella propria istituzione. È emersa l’esigenza comune di avere dati raccolti in maniera omogenea che potessero essere confrontati, scambiati ed aggregati, con lo scopo di fornire un quadro – certamente ricco e variegato – di quanto si sta facendo in questo momento in Italia.

Questo quadro, in questo momento, manca totalmente nel nostro paese. Anche per questo il Ministero si trova in difficoltà a rispondere alle richieste di dati da parte dell’Europa. Ci è quindi sembrato utile sviluppare uno schema comune e sostenibile per monitorare le attività connesse alla scienza aperta che tenesse presente i modelli di raccolta dati dell’Unione Europea e di stati come la Francia o l’Olanda.

Il gruppo di lavoro iniziale era formato da istituzioni che avessero già definito delle policy sull’open science e che avessero attribuito delle responsabilità sui temi della scienza aperta (un delegato o un gruppo di lavoro), ma durante il 2023 si sono aggiunte via via altre istituzioni perché il gruppo di lavoro è aperto a chiunque voglia contribuire.

Dopo alcune riunioni iniziali in cui si è impostato il lavoro e definito le dimensioni su cui operare abbiamo provato a definire un modello per la rilevazione dei dati che fosse sostenibile e applicabile a istituzioni diverse e di diversa dimensione. Gli aspetti monitorati sono le politiche, le pubblicazioni (nelle diverse declinazioni e colori dell’open access), i costi, la formazione, la valutazione e le esperienze di citizen science.

Il primo set di indicatori è stato discusso in una assemblea plenaria dove si è cercato di raffinarlo anche sulla base dei dati a disposizione. Una volta consolidato il documento si è passati alla fase applicativa e quindi ad una rilevazione di prova dove ciascun ente si è confrontato con i dati a propria disposizione. Sia per le riunioni che per la documentazione abbiamo potuto contare sulla creazione di un Virtual Research Environment da parte di CNR ISTI e di uno strumento per la raccolta dei dati che ci evitasse l’uso di formati proprietari come Excel o, peggio ancora, Word e permettesse poi una aggregazione dei dati ottenuti.

Questa fase è stata molto importante perché ha permesso a ciascun ente di misurare la propria distanza o vicinanza dal risultato ottimale e dunque anche di organizzarsi di conseguenza per le rilevazioni future.

Una volta licenziato il documento con gli indicatori sono state redatte delle linee guida che permettessero anche ad altre istituzioni una rilevazione dei dati secondo uno schema comune.

L’esito di questo sforzo comune è stato pubblicato alla fine del 2023 in Zenodo.  Siamo ora nella fase di raccolta dei dati per il 2023. L’auspicio è che altre istituzioni possano aggiungersi a questo primo nucleo e che si possa riuscire ad avere un primo quadro delle pratiche della scienza aperta nel nostro paese. Speriamo inoltre che questa raccolta di dati possa trovare l’interesse del Ministero. In prospettiva sarebbe interessante esplorare quanto nuovi strumenti aperti come OpenAlex possano contribuire ad una rilevazione automatica dei dati per lo meno sulle dimensioni più generali.

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