L’ANVUR e Open Research Europe

Negli elenchi aggiornati delle riviste dichiarate scientifiche dall’ANVUR continua a mancare Open Research Europe (ORE), infrastruttura di revisione paritaria aperta offerta dalla Commissione dell’Unione Europea agli autori i cui lavori di ricerca sono esito di finanziamenti europei. Visti i precedenti, questa assenza non sorprende. Ed era anche già chiaro che la recente “Disposizione transitoria per la Open Peer Review” del regolamento aggiornato per la classificazione delle riviste non avrebbe cambiato il verdetto perché ORE ha il difetto di non uscire in fascicoli.

Non occorrerebbe aver aderito a COARA, come ha fatto formalmente l’ANVUR, per rendersi conto che l’organizzazione in fascicoli del contenitore non ha a che vedere con l’eventuale scientificità del suo contenuto. All’agenzia, però, non interessa la scienza, bensì la sua contenzione in gabbie editoriali sulle quali sia possibile applicare la bibliometria come arma di valutazione di massa. Non si tratta, del resto, di valutazione scientifica, bensì di valutazione di stato.

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