Premio per tesi sulla scienza aperta: bando 2023

Anche quest’anno, in occasione del suo VIII convegno, l’Associazione italiana per la promozione della scienza aperta premierà le migliori tesi di dottorato e di specializzazione o di laurea magistrale dedicate alla scienza aperta e presentate negli anni 2021, 2022 e 2023.

Le indicazioni sulle modalità di partecipazione al concorso, il cui bando scade il 10 settembre 2023, sono consultabili a partire da questa pagina.

Immagini dei beni culturali e uso a pagamento: la posizione di Creative Commons Italia

Anche Creative Commons Italia prende posizione contro il D.M. 11 aprile 2023, n. 161 sulla ricerca e sulla circolazione delle immagini del patrimonio culturale italiano, che impone delle tariffe minime per l’uso di riproduzioni digitali di beni culturali statali, compresi quelli in pubblico dominio.

Richard Stallman, Working for the public. Universities, software and freedom (Pisa, 7 giugno)

I dettagli dell’evento, che ha il patrocinio dell’AISA, sono visibili qui. L’intervento di Richard Stallman sarà preceduto dalla proiezione del video disponibile qui, con sottotitoli in varie lingue.
Chi desidera seguire la conferenza in streaming non interattivo può collegarsi qui.

Immagini dei beni culturali e uso a scopo scientifico: lettera aperta al ministro della cultura

Con questa lettera aperta l’Associazione Italiana per la promozione della Scienza Aperta (AISA) chiede l’immediato cambiamento delle politiche ministeriali in materia di uso a scopo scientifico delle immagini dei beni culturali.

Nell’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche
da realizzarsi nell’anno 2023 e per il triennio 2023-2025 (d.m. n. 8 del 13/01/2023) e nelle successive Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali (d.m. n. 161 dell’11/04/2023) si stabiliscono principi e regole che danneggiano la ricerca scientifica, contraddicono decenni di politiche di scienza aperta e di apertura del patrimonio culturale (politiche, peraltro, trasversali a governi di diverso segno politico) e pongono l’Italia fuori dagli indirizzi internazionali e dell’Unione Europea.

La nuova politica inaugurata dal Ministero della Cultura emerge dai seguenti principi contenuti nell’Atto di indirizzo sopra citato (corsivi aggiunti):

“L’attività dell’Amministrazione sarà volta alla tutela e alla valorizzazione, anche economica, del patrimonio culturale, materiale e immateriale; si lavorerà ad incrementare la capacità di automantenimento dei diversi istituti e luoghi della cultura in modo da ridurre il fabbisogno di finanziamento pubblico e, nel contempo, generare sviluppo economico per i diversi segmenti del sistema produttivo. […]

In particolare, occorre proteggere il patrimonio rappresentato dalle immagini, anche digitali, del nostro patrimonio culturale, attraverso un’adeguata remuneratività che tenga conto dei principi di cui agli articoli 107 e 108 Codice dei beni culturali e del paesaggio. In tal senso, appare essenziale definire un tariffario ministeriale, unico, distinto per macro-categorie di beni culturali, che definisca i minimi tariffari da applicare in occasione delle diverse forme di utilizzazione temporanea dei beni del patrimonio culturale ministeriale, anche ove esse sfruttino le moderne tecnologie (NFT, blockchain etc.)”.

Nell’allegato delle Linee guida sopra citate tra le riproduzioni di beni culturali e i riusi delle relative copie o immagini figurano anche quelli effettuati dall’editoria e dalle riviste scientifiche di settore in canali commerciali (online o cartacei).

Tale politica mira a ridurre il finanziamento pubblico, obbligando gli istituti di tutela del patrimonio culturale a impegnarsi nello sviluppo, a costi amministrativi e monetari non nulli, di una maggiore capacità di autofinanziamento. Si tratta di una politica errata nelle ragioni di fondo e ineluttabilmente destinata al fallimento come dimostra l’analoga “strategia” sperimentata nel settore dell’università e della ricerca pubblica.

Gli esiti assurdi e paradossali di questo nuovo indirizzo politico sono evidenti nel settore dell’editoria scientifica no profit delle case editrici universitarie e in quello della nascente editoria in accesso aperto (Open Access). Se le linee guida fossero interpretate alla lettera, occorrerebbe immaginare casi come quello in cui un museo statale chiede l’applicazione del tariffario a un’università pubblica per la riproduzione di immagini di beni culturali in pubblico dominio. Tale applicazione determinerebbe un inutile giro di denaro pubblico (dall’università al museo) senza alcun beneficio per le casse dello Stato e, anzi, con un aggravio dei costi per la pubblica amministrazione derivante dall’appesantimento burocratico del processo che conduce alla pubblicazione scientifica.

Questi atti normativi, come già si è detto, pongono l’Italia fuori dalla contemporaneità nonché dalle politiche internazionali, europee e nazionali volte a coniugare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale con i principi della scienza aperta e dell’accesso aperto.

L’AISA chiede, per questi motivi, un’immediata modifica delle politiche ministeriali che vada nella direzione di una totale e assoluta liberalizzazione, senza pagamento di tariffe, della riproduzione e del riuso per scopi scientifici dei beni culturali del patrimonio italiano. L’AISA auspica inoltre la modifica del Codice dei beni culturali al fine di fissare per via legislativa il principio di libera riproduzione e libero riuso dei beni culturali per scopi scientifici.

La prima vittima. Pace, guerra, poteri segreti (Pisa, 4 maggio 2023)

Il 4 maggio 2023 a Pisa, presso l’Aula Magna nuova del palazzo della Sapienza, Stefania Maurizi e Nico Piro discuteranno di guerra e di uso pubblico della ragione. La conferenza avrà luogo in presenza, ma se le prenotazioni supereranno la capienza dell’aula sarà possibile seguirla anche in teleconferenza. In questo caso il relativo URL verrà comunicato agli iscritti poco prima dell’inizio dell’incontro.
La locandina con tutti i dettagli dell’evento è disponibile qui.

Lettera aperta di Angelo Raffaele Meo al governo: il Recovery Plan per l’informatica e l’educazione aperte

AISA ha sottoscritto e invita a sottoscrivere la lettera aperta del professor Angelo Raffaele Meo per l’informatica e l’educazione aperta. Suggerendo di leggerla integralmente, ne citiamo qui sotto un passaggio rilevante:

Mentre negli altri paesi europei si assumono posizioni sempre più rigorose, in Italia, se non si agisce immediatamente per aiutare le scuole e i dirigenti scolastici, corriamo il concreto rischio di sprecare un’opportunità irripetibile e consegneremmo i dati di studenti e docenti a imprese che hanno come modello d’affari la profilazione degli utenti e che sono tenute, per legge, a partecipare ad attività di sorveglianza di massa in spregio ai diritti fondamentali dei nostri concittadini.